EVAC

Questi particolari impianti di diffusione sonora, detti anche impianti EVAC, sono specificatamente progettati per favorire l’evacuazione di aree occupate dal pubblico, in condizioni di pericolo.
Comprendono tutta quella strumentazione che permette la chiara comunicazione di un’emergenza e della corretta procedura per l’evacuazione “guidata” di grandi ambienti come scuole, centri commerciali o ospedali.
Il Tecnico Competente in Acustica ambientale è una figura indispensabile per la progettazione ed il collaudo di questi impianti.
Per far sì che soddisfino i requisiti minimi disposti dalle normative vigenti in materia, bisognerà studiare le caratteristiche acustiche dell’ambiente in esame, valutarne la rumorosità di fondo e stabilire eventuali divisioni in zone acustiche omogenee.
Il progetto esecutivo, che comprenderà eventuali interventi di “correzione acustica” dell’ambiente, stabilirà le caratteristiche, il numero, il tipo di collegamento ed il posizionamento degli speciali altoparlanti, per assicurarsi che vengano rispettati i requisiti minimi di pressione sonora ed intelligibilità imposti dalle normative vigenti in materia. Infine, dovrà essere eseguito un collaudo a termine messa in opera, a cui seguiranno regolari verifiche di efficienza annuali ( o semestrali).
Data la loro evidente importanza per la tutela e la sicurezza delle persone esposte a un pericolo imminente (un incendio, per esempio o terremoto o inondazione) questi sistemi e le apparecchiature di cui sono composti, devono soddisfare i requisiti imposti da normative europee e italiane (EN 60849, EN 54 UNI ISO 7240-19), relativi alla loro progettazione, esecuzione, corretto funzionamento ed efficienza.
Il Tecnico Competente può avvalersi dell’aiuto di un tecnico specializzato nella progettazione di sistemi di diffusione sonora di tipo tradizionale per la composizione della catena elettroacustica ed il corretto dimensionamento delle potenze delle elettroniche di amplificazione previste.

Non esiste una definizione univoca degli edifici in cui deve essere previsto un impianto EVAC.
Direi che questi non possono essere selezionati per ampiezza di superficie o per destinazione d’uso, ma piuttosto per classificazione del rischio.
In generale l’installazione o meno di un impianto EVAC può fare riferimento a regolamenti regionali o provinciali, più spesso alle valutazioni delle commissioni dei V.V.F., che sono tenuti ad esprimere un parere prima che l’attività sia aperta al pubblico.
Esistono alcune disposizioni di prevenzione incendi e/o sicurezza sul lavoro, espresse nei rispettivi Decreti Ministeriali, che ne richiedono esplicitamente l’installazione per alcune attività.

Queste attività sono, ad esempio:
• attività commerciali di superficie superiore a 400 mq (D.M. 27/07/2010).
• uffici con più di 100 persone (D.M. 22/02/2006).
• locali di pubblico spettacolo (D.M. 19/08/96).
• strutture alberghiere con più di 25 posti letto (D.M. 09/04/94).
• scuole con più di 501 persone (D.M. 26/08/92).
• strutture sanitarie e ospedali (D.M. 18/09/02)
• impianti sportivi con numero di spettatori superiore a 100 (D.M.18/03/96).
• edifici di interesse storico ed artistico quali musei, gallerie, biblioteche, ecc. (D.M. 20/05/92 n.569 per i musei e D.P.R. 30/06/95 n.418 per le biblioteche)
• stazioni delle metropolitane (D.M. 11/01/88).

• Per semplificare: se è previsto un impianto antincendio ed il luogo è pubblico o frequentato da pubblico, allora andrà previsto anche un impianto EVAC.
• Se chi si occupa di impianti audio tradizionali (o della loro Certificazione) pensa che tale norma non li interessi, commette un errore: dovendo essere l’impianto EVAC udibile sempre e comunque, diventa necessario interconnetterlo con l’eventuale altro impianto audio coesistente almeno per attivare la funzione di “mute” e quindi “silenziare” immediatamente qualsiasi tipo di segnale musicale da intrattenimento (a maggior ragione se il volume è elevato) e permettere di udire la segnalazione sonora di allarme (in questi casi acquista particolare importanza eseguire una corretta valutazione della rumorosità di fondo ad attività in funzione ed integrare il sistema con dispositivi di allarme “visivi” se necessario).

• Spesso nei cinema, ad esempio, anche se per lo più invisibili perché magari celati dietro lo schermo di proiezione, sono presenti dei diffusori sonori, solitamente di tipo “a tromba”, deputati alla funzione di Evac.
• In quasi la totalità dei supermercati moderni, quelli che una volta erano semplici impianti per la diffusione di musica e pubblicità, ora sono diventati impianti EVAC.

• Aspetti GENERALI che caratterizzano i sistemi EVAC:

Gli impianti EVAC rientrano nella categoria “impianti elettrici speciali” e li trovate solitamente nei capitolati alla voce “diffusione sonora”.
• Per definizione, un impianto EVAC, facendo parte degli impianti di sicurezza, deve funzionare sempre e comunque, anche su una nave che sta affondando, in un palazzo in fiamme ed in un edificio che sta crollando.
L’unica eccezione è ammessa nel caso in cui la centrale di controllo stessa, che deve comunque essere ubicata in locale tecnico protetto ed assemblata con caratteristiche “antisismiche” e di protezione ben specifiche, sia stata colpita direttamente dall’evento.
• Le linee dei diffusori sonori (altoparlanti) di un sistema Evac si devono “diramare”, dalla centrale in direzione di tutte le zone in cui potrebbero essere presenti le persone, con la modalità “ridondante” e cioè al minimo “raddoppiate” per ogni singola zona e devono essere concepite in modo da escludere automaticamente i tratti che dovessero risultare in “corto-circuito” a causa delle fiamme (mediante connessioni con morsetti ceramici e termo-fusibili),preservando il funzionamento delle altre linee e delle sezioni non danneggiate.
• La normativa prevede che il livello di pressione acustica degli annunci vocali di emergenza debba essere compreso tra i livelli di 6 db e 20 db al di sopra del rumore di fondo (comunque mai inferiore ai 65dB o 75dB nei dormitori), e che il livello di intelligibilità che gli annunci devono avere sia compreso tra i livelli di 0.45 e 0.5.
Gli indici dell’intelligibilità STI (Speech Transmission Index) e/o STIPA (Speech Transmission Index for Pubblic Address Systems), definiti nella norma CEI EN 60268-16, in particolare, in una scala da 0 (pessima) ad 1 (eccellente), dovranno essere, in pratica, compresi tra il valore medio di 0.45 e 0.5.
Valori inclusi in questo “range” significano che (scala di riferimento CSI, Common Intelligibility Scale):
• L’intelligibilità delle sillabe è compresa tra i valori di 48 e 67%.
• L’intelligibilità delle parole è compresa tra i valori di 78 e 87%.
• L’intelligibilità delle frasi è compresa tra i valori di 92 e 95%.

• Un altro dei punti fondamentali che la normativa “fissa” è quello relativo all’efficienza del sistema in caso di mancanza dell’alimentazione di rete; si prevede infatti un’alimentazione di “backup” che possa far funzionare il sistema in
modalità EMERGENZA anche dopo la perdita dell’alimentazione primaria.
• Il sistema dovrà essere interconnesso con la centrale di rilevazione incendio, da cui dovrà ricevere uno o più contatti di comando a seconda di quanti e quali messaggi ed in quante e in quali zone dovrà inviare; dovrà essere in grado di inviare annunci anche in assenza totale di qualsiasi operatore, essere quindi dotato di interfacce hardware o software supervisionate (monitorate, di cui verificherà il corretto stato ogni 30 secondi), in grado di attivare una modalità di funzionamento completamente automatico, diffondendo messaggi pre-memorizzati in zone predeterminate, definendo situazioni di allarme o di pre-allarme in base alle segnalazioni ricevute dalla centrale stessa.
• I messaggi dovranno essere pre-memorizzati su supporti non volatili e senza organi in movimento, ad esempio schede Compact Flash , assolutamente non su CD, DVD o Hard Disk a meno che non siano del tipo SSD, per scongiurare possibili avarie nel funzionamento.
• Naturalmente bisogna sempre prevedere anche la possibilità di un’attivazione diretta e manuale, di assoluta priorità, funzionale e funzionante anche in caso di avaria parziale del sistema, che può essere effettuata tramite un pannello di controllo remoto (così detto “Fire Panel”), di colore rosso vistoso, installato in un luogo sempre presidiato dell’attività, equipaggiato anche con un microfono a disposizione dei vigili del fuoco (microfono V.V.F.) per impartire particolari istruzioni o procedure di evacuazione specifiche.
• L’affidabilità è naturalmente uno dei “punti focali” identificati dalla normativa e quindi tutte le componenti del sistema devono essere Certificate per questo utilizzo specifico perché sia garantito il possesso dei requisiti richiesti.
L’idoneità dei componenti, coadiuvata da una corretta progettazione, un corretto cablaggio delle linee, la messa in funzione e un diligente collaudo , contribuirà a far sì che il sistema sia sempre disponibile, soprattutto quando è veramente necessario diffondere un annuncio di emergenza perché in presenza di un grave pericolo imminente.

Le apparecchiature, quindi, devono essere conformi alla norma EN 60065 (CEI 92-1) “Apparecchi audio, video e apparecchi elettronici similari – Requisiti di sicurezza“ e conformi alle prescrizioni della norma CEI EN 60849 (CEI 100-55).

Le linee elettriche di collegamento dei diffusori sonori agli amplificatori devono essere realizzate con cavo resistente al fuoco tipo FTG10(O)M1 CEI 20.45 o dalle caratteristiche di resistenza al fuoco superiori.
In ogni area di diffusione di emergenza devono essere presenti “sufficienti” diffusori sonori, collegati tramite linee elettriche “ridondanti”, quindi tramite due o più linee.
In ogni area, diffusori adiacenti devono essere collegati su linee diverse, alternando quindi i diffusori sonori alimentati da una linea con quelli alimentati dalla sua “gemella” all’interno di ogni ambiente.
Le linee dovranno essere posate su due passaggi per cavi separati e distanti tra loro.
I diffusori acustici utilizzati in controsoffitti dovranno essere muniti di calotta posteriore di protezione in acciaio anti fiamma.
Il pannello remoto di controllo (Fire Panel) dovrà essere collegato con cavo resistente al fuoco.
Il sistema deve eseguire la diagnosi ricorrente della linea dati e microfonica e della capsula microfonica del Fire Panel, altrimenti segnalare tramite avviso acustico udibile in centrale e dallo stesso pannello remoto ogni anomalia.
Il sistema deve eseguire la diagnosi ricorrente della linea dei diffusori acustici e delle bobine che li equipaggiano, altrimenti segnalare tramite avviso acustico udibile in centrale e dal pannello remoto ogni anomalia.

Il sistema deve essere equipaggiato, oltre a quelli in normale servizio, con sufficienti amplificatori di potenza di riserva.
Il sistema deve continuamente verificare il corretto funzionamento degli amplificatori di potenza, e, in caso di malfunzionamento accertato del canale di amplificazione, deve sostituirlo automaticamente (tramite un commutatore di linea interno) con l’amplificatore di riserva, ripristinare la piena funzionalità e contemporaneamente segnalare tramite avviso acustico udibile in centrale e dal pannello remoto questa anomalia (segnalazione a cui deve seguire, su chiamata, il successivo intervento di personale tecnico per la sostituzione dell’amplificatore guasto ed il ripristino dell’amplificatore di riserva).

Il sistema deve essere equipaggiato con un’interfaccia che gli permetta di “dialogare” con la centrale antincendio e che garantisca l’attivazione dell’allarme sonoro in maniera automatica se la centrale dovesse rilevare il pericolo incendio. La disattivazione dell’allarme dovrà poter avvenire soltanto per mano di un operatore che abbia verificato il cessato pericolo.
Altrimenti il sistema dovrà rimanere nella modalità “allarme” anche se il collegamento tra lui e l’interfaccia che lo ha attivato dovesse venire a mancare a causa delle fiamme.
Il sistema deve garantire la ciclica verifica di tutti i collegamenti di interfaccia con la centrale di sicurezza antincendio e con eventuali sistemi di diffusione sonora deputati all’intrattenimento
e segnalare tramite avviso acustico udibile in centrale e dal pannello remoto ogni eventuale anomalia.
Poiché in caso di incendio una delle prime cose da fare è interrompere l’alimentazione elettrica all’edificio (alimentazione di rete elettrica 220 VAC) , il sistema deve essere equipaggiato con una fonte di energia indipendente e di utilizzo esclusivo (UPS adeguato all’interno del rack centrale) in grado di garantire un’autonomia di funzionamento al sistema in modalità “allarme” pari ad almeno 30 minuti (60 in caso di aree commerciali) o comunque per il tempo di evacuazione dell’edificio stabilito dalla Commissione dei V.V.F.F. per lo specifico caso.

• La diffusione sonora d’emergenza costituisce, quindi, uno degli elementi fondamentali del piano di sicurezza dei grandi ambienti di lavoro o aperti al pubblico, ove la gestione dell’evacuazione delle persone non può essere lasciata al caso o all’iniziativa personale.

• E’ stato riscontrato in tutti i test effettuati che, in media, un’evacuazione, se guidata da un sistema EVAC, è 4 volte più veloce di una evacuazione “suggerita” dalle normali sirene di allarme antincendio e pannelli luminosi lampeggianti.

• Questo, in caso di PERICOLO reale, significa fare la differenza tra la vita e la morte.

Codice di prevenzione incendi (scarica pdf)